Malgrado in Italia sia complessivamente in sofferenza, gli analisti sono concordi nel descrivere immenso e ricco di prospettive in termini di fatturato il mercato dello storage per contenuti multimediali generati dagli utenti. La diffusione dei nuovi dispositivi mobili e i comportamenti di utenti, sempre più disponibili a condividere video, audio e fotografie, sta facendo esplodere il bisogno di storage nelle infrastrutture di cloud esistenti. Secondo Gartner Group, con il trend in corso, nel 2016 il 36% dei contenuti digitali prodotti dai consumatori saranno sulla nuvola e genereranno una impennata nella richiesta di dispositivi di storage e la ricerca di nuove modalità per la gestione e l’accesso ai contenuti.
Tablet e smartphone vogliono la nuvola
Il tablet ha fatto da detonatore di una tendenza già in atto. Con il tablet il cloud è diventato una risorsa necessaria perché collegato a molte delle App scaricate e perché trasparente all’utente. Consumatori che hanno sempre immagazzinato dati, file e contenuti sui propri Pc, con l’avvento del tablet hanno cambiato abitudini e preferiscono ora pubblicare i loro video, le loro fotografie e file audio online per poi accedervi attraverso il web o i loro dispositivi mobili. Ciò ha fatto crescere la richiesta e il bisogno di storage e ha obbligato i provider di soluzioni in cloud ad ampliare la loro dotazione di dispositivi per l’archiviazione e la conservazione di dati e contenuti.
Tre tera a famiglia
La crescita di contenuti fa sì che, secondo Gartner Group, il fabbisogno di storage digitale possa crescere entro il 2016 fino a 4,1 zettabytes, una media di 3,3 terabytes per famiglia. Questo fabbisogno sarà coperto dai vari provider di soluzioni cloud, in primis da ambienti di social networking come Facebook ma soprattutto dai cosiddetti Cloud Media provider. Queste realtà mettono a disposizione un servizio di magazzino che gli utenti possono usare per conservare, acquistare, gestire e condividere contenuti da loro creati o di tipo commerciale.
A sottolineare la crescita dello storage non c’è solo Gartner Group. IDC pevede una crescita del 35% per anno, Juniper Research valuta nell’88% annuale la crescita dello storage per le applicazioni mobili in cloud e ABI Research prevede entro il 2014 un miliardo di utenti di servizi in cloud.
I trend principali che guidano questo mercato sono la diffusione di dispositivi sempre connessi come smartphone e tablet e l’aumento di applicazioni mobili, l’accettazione sempre più diffusa delle applicazioni cloud da parte dei consumatori, l’uso e il consumo di contenuti attraverso dispositivi diversi, dal PC allo smartphone, alla Web TV.
Il cloud media piace al consumer
I mercati a cui si rivolgono i provider di servizi Cloud Media possono essere segmentati in base alla natura dei contenuti, commerciali o user-generated e ai sementi target, B2C o B2B. A farla da padrone sono in questo momento i mercati B2C mentre scarseggiano e sono poco richiesti per il momento contenuti a pagamento. L’opportunità in questo segmento è, a maggior ragione, grande e sta richiamando diverse tipologie di operatori. A determinare il mercato futuro saranno ancora una volta i comportamenti dei consumatori che per il momento sembrano portare verso la scelta di pochi provider perché viene percepita come poco gestibile la distribuzione dei propri contenuti digitali e multimediali su una miriade di nuvole di fornitori diversi. Il mercato è destinato in ogni caso a rimanere a lungo molto dinamico e volatile. In questo contesto è ampio lo spazio per nuove realtà capaci di costruire proposte capaci di superare le barriere all’adozione attuale e con una forte ”compelling reason to buy” da parte dei mercati target.
In sintesi l’intero mercato storage potrebbe essere interessato da una forte espansione, soprattutto nell’ambito dei contenuti multimediali generati dagli utenti. L’offerta di servizi sulla nuvola si sta infatti affermando come la soluzione più adeguata e ricercata dagli utenti, anche se è ancora frammentata e inflessibile e pone numerose barriere all’ingresso. Le nuove tecnologie stanno però facendo da acceleratore e contribuiranno alla diffusione dei nuovi servizi e alla crescita esplosiva del fabbisogno dello storage sulla nuvola.