La strategia del colosso di Redmond che, fiutato il cambiamento del vento, punta a diventare molto più simile a Apple di quanto non sia mai stato, prevede di trasformarsi in un riferimento anche nella produzione di hardware. Evidentemente per ottenere un simile risultato non bastavano la partnership con Nokia e la produzione in proprio del tablet Surface.
Per questo l’occasione di rilevare il terzo produttore mondiale di Pc, seppure in difficoltà, è stata colta al volo.
Michael Dell, il fondatore, alla conclusione dell’accordo che avverrà nel 2014, continuerà a detenere il 16% del capitale e resterà in sella all’azienda, mentre il resto delle quote saranno in mano al gruppo di private equity Silver Lake e a Microsoft.
L’accordo prevede l’uscita dalla borsa di Dell che era in drammatico calo per le deludenti previsioni di vendita dei Pc tradizionali, surclassati dal trend dei dispositivi mobile, come tablet e smartphone.
Agli azionisti andranno 13,65 dollari per azione contro gli 11 della quotazione attuale al Nasdaq. Una magra consolazione per un titolo che fino a pochi anni fa valeva quattro volte tanto.
Una strada segnata
L’uscita dal listino non è comunque un buon segnale per il futuro di Dell, che verrà evidentemente sottoposta a una durissima cura dimagrante. Quale sarà il risultato finale non è facile da capire, anche se la visione complessiva di Microsoft è abbastanza chiara. L’investimento sull’hardware è infatti una priorità evidente per Steve Ballmer, che vuole fare della sua azienda un fornitore allo stesso tempo di servizi e di device per fruire di questi servizi, con una commistione senza soluzione di continuità tra il mondo consumer e quello business.
In quest’ottica la capacità di produzione di device innovativi di Dell, che di Microsoft era uno dei principali partner, potrebbe diventare il punto centrale di una strategia che parte da Windows RT, la versione chiusa e dedicata ai tablet più leggeri di Windows 8. Un sistema operativo proiettato a un futuro in cui logiche cloud domineranno il mercato di ogni genere di applicazioni e in cui ci sarà sempre meno posto per il notebook tradizionale e le vecchie modalità dell’IT. Un sistema sdoganato da Apple, che Microsoft, come in passato con il primo Windows, vorrebbe imitare e sviluppare su scala maggiore, traendo vantaggio dall’esperienza dello storico rivale. Nello scontro Microsoft ha dalla sua anni di orientamento al business delle sue soluzioni, mentre sul mercato consumer la sua penetrazione è limitata all’Xbox e ai vecchi Pc.
In questo gioco però il colosso di Redmond potrebbe dover fare i conti anche con i suoi ex alleati, come Lenovo e Hp, che potrebbero cambiare atteggiamento verso un partner trasformatosi improvvisamente in un pericoloso competitor.