Meritocrazia: parola abusata nella retorica del nostro sciagurato Paese, ma nella realtà assente in modo sistematico e totale.
Vero che molti la millantano. Alcuni creano anche Forum specifici sul tema ma l’intento è sempre il solo, che anima le intenzioni di troppi in questo paese: trovare una ribalta.
Qui parlo invece in Meritocrazia vera e di un’eccellenza italiana emersa con gran risalto.
Poco tempo fa ero a Madrid per partecipare a SAPPHIRE ovvero alla maggiore manifestazione europea organizzata da SAP.
La presenza si è contata in oltre 12.000 persone e i contenuti dell’evento sono stati veramente molto interessanti e stimolanti.
Chi ha partecipato non ha potuto non notare come nella moltitudine di persone alcune spiccassero in modo particolare.
Un insieme di persone distinguibili da magliette con un numero identificativo (ho poi saputo che il numero lo possono scegliere a loro gusto) i quali presenziavano agli eventi in una zona molto vicina ai palchi oppure, molto spesso, erano loro stessi protagonisti di presentazioni in aree appositamente adibite, dove tenevano interventi mirati su diverse tematiche.
Erano, sono, i SAP Mentors. Chi sono? Esiste da anni una community in rete, la SCN, SAP Community Network, alla quale fanno capo gran parte delle persone coinvolte in attività di sviluppo su SAP a livello globale.
Parliamo di una community non da poco visto che il numero di partecipanti, tra i quali anche grandissima parte degli stessi sviluppatori di SAP AG, raccoglie decine e decine di migliaia di partecipanti.
È una comunità aperta dove si possono trovare soluzioni a problemi specifici oppure elementi totalmente innovativi. Ma è anche un contesto di confronto sul come affrontare e risolvere determinate problematiche esistenti o legate a sviluppi futuri.
Una comunità aperta dove ogni contributo, purché significativo e di reale valore aggiunto, viene riconosciuto dai membri e dove si sono poste le basi per una vera meritocrazia, ovvero una meritocrazia in rete misurata non su fanfarate e millantati crediti ma su elementi di fatto peraltro di elevata, a volte elevatissima, complessità.
In tale contesto quando qualcuno fornisce un contributo talmente risolutore di problemi o portatore di innovazione sono gli stessi membri della community ad assegnare a quel soggetto votazioni particolari fino ad arrivare al punto nel quale lo stesso viene dichiarato dalla stessa Rete un Mentor. Una sorta di acclamazione pubblica spontanea.
E quando sono gli stessi membri della comunità ad acclamarti loro Mentor…e che caspita…qualcosa di veramente grande lo hai fatto di certo.
Quindi quelle persone che a SAPPHIRE si aggiravano con quelle T-shirt erano i SAP Mentor, veri depositari del sapere e della capacità di innovare.
Il loro gruppo ne conta circa un centinaio. Si sa, quando la meritocrazia è reale e non farlocca allora diventa anche molto selettiva. Circa cento Mentors su decine e decine di migliaia di membri della Community SCN.
E cosa ci può essere di più bello dello scoprire che in questo piccolo gruppo ci sono ben due italiani ? Lavorano entrambi in TechEdge, un partner di SAP che da sempre si è distinto per un posizionamento molto innovativo.
I due SAP Mentor italiani sono Sergio Ferrari e Ivan Femia.
Se Sergio vanta tantissimi anni di esperienza su SAP al punto da aver lavorato anche sul Sistema SAP R/2 (qui siamo quasi al giurassico di SAP), Ivan è invece un ragazzo molto giovane.
Quanto li accomuna non è solo la competenza ma la passione e l’entusiasmo di buttarsi sempre ad approfondire qualcosa di assolutamente nuovo. In questo caso gli ambiti sui quali stanno ottenendo un consenso internazionale veramente elevato sono quelli legati alla Mobility, meglio ancora lo sviluppo di APPS in ambito SAP che possano essere fruibili da smartphone o tablet.
Ho assistito alla presentazione tenuta da Ivan Femia su queste tematiche davanti ad almeno un centinaio di persone. Bravissimo!
E neppure si fermano qui. No, perché ormai l’enciclopedica competenza di Sergio Ferrari lo ha portato a essere riconosciuto Mentor fra i Mentor… Insomma una specie di Super Mogol rispetto ai Gran Mogol delle Giovani Marmotte.
Ho avuto il privilegio di incontrare un caso non solo di vero successo, ma di eccellenza vera, riconosciuta da tutti.
Un’eccellenza italiana quasi controcorrente rispetto alla mediocrità del nostro mercato e di tanti attori che lo razzolano fornendo una qualità risibile.
Qualcosa di cui andare veramente orgogliosi. Bravi !!!
Eccellenze italiane dalla vera meritocrazia
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