I media online sono in continua crescita. Giorno dopo giorno vediamo spuntare, infatti, sempre nuove testate virtuali, blog più o meno seguiti e applicazioni come quelle della rivista social Flipboard per informarsi in rete. E d’altronde, milioni sono gli italiani che abitualmente mettono Infostrada e le sue offerte adsl a confronto con quelle di Fastweb, Infostrada o altri operatori telefonici, per poter usufruire di una connessione stabile e conveniente ed essere sempre connessi con il mondo.
Non può che andare così, d’altronde, considerando i dati Istat relativi all’utilizzo del pc da parte dei cittadini o alla diffusione dei dispositivi mobile sul territorio italiano. Si può infatti facilmente immaginare che, come tutte le altre azioni quotidiane si stiano più o meno velocemente integrando con dispositivi e contenuti connessi, anche quella di informarsi è un’abitudine migrata sul web. Ed è proprio questo trend che evidenzia la quindicesima edizione dell’Edelman Trust Barometer.
Media online: vincono i motori di ricerca
Com’era ormai chiaro, il mezzo più utilizzato dagli italiani per informarsi è il web. E per la precisione più che i media online, gli strumenti preferiti dai cittadini dalla penisola per affacciarsi sul mondo e sull’attualità sono i motori di ricerca. O così almeno rileva la ricerca annuale dell’Edelman Trust Barometer che misura la fiducia e la credibilità di enti pubblici e privati in rete.
Realizzata a partire dalle dichiarazioni di 33.000 intervistati tra i 25 e i 64 anni, 6.000 dei quali appartenenti alla cosiddetta élite socio-culturale e provenienti da 27 diversi Paesi del mondo, la ricerca evidenzia proprio questo trend informativo. Per il 34% degli italiani intervistati, media online e motori di ricerca sono in assoluto la prima delle fonti consultate, il 45% se ne serve per scovare notizie scottanti, mentre addirittura il 52% le usa a conferma di veridicità e autorevolezza.
Social network e media tradizionali in declino
Viceversa, l’indagine rileva una scarsa fiducia degli utenti nei confronti dei media tradizionali. Questi perdono infatti la loro leadership, catturando il 62% delle approvazioni contro il 64% rivolte a quelli online. In Italia, poi, il divario si accentua registrando un 57% contro il 69%. Qui i motori di ricerca hanno la meglio anche per la loro funzione di catalizzatori per la possibilità di combinare, nonché personalizzare o condividere l’informazione.
Se la fiducia nei nuovi media è quindi aumentata dal 50 al 61% in un anno, ribaltando un trend lungamente negativo, si affievolisce quella nei confronti dei social network. Facebook o Twitter sembrano infatti perdere terreno guadagnando un misero punto percentuale su una media già più bassa del 45%.