In occasione di Discover London 2016, HPE ha annunciato l’ampliamento di Cloud28+, un programma che mette in relazione i clienti con un ecosistema globale e aperto di cloud service provider.
Il progetto è stato lanciato circa due anni e mezzo fa in Europa sotto forma di community di operatori pubblici e privati uniti dall’obiettivo di eliminare gli ostacoli all’adozione del cloud. La crescita di questo gruppo ha determinato un corrispondente aumento del suo ambito di intervento. Oggi Cloud28+ comprende oltre 330 partner HPE – service provider, ISV, VAR, distributori e systems integrator – uniti per aiutare i clienti a trovare le risorse e i servizi corrispondenti al mix di soluzioni cloud ideale per ciascuno. Il catalogo Cloud28+ contiene più di 1.300 servizi tra proposte IaaS (Infrastructure-as-a-Service), PaaS (Platform-as-a-Service) e SaaS (Software-as-a-Service).
Cloud28+ favorisce la relazione tra partner e clienti permettendo a questi ultimi di trovare i solution provider corrispondenti ai propri requisiti normativi e di workload in termini di prezzo, SLA, livelli di certificazione, sicurezza e sede geografica.
Forte di questa iniziativa, HPE ha scelto di estendere Cloud28+ per metterlo a disposizione dei partner di tutto il mondo. Essi potranno dunque partecipare alla community esistente o unirsi ad HPE o ad altre organizzazioni presenti nelle rispettive aree geografiche per creare comunità collegate al medesimo catalogo di servizi cloud.
“L’idea che sta alla base di Cloud28+ è quella di riunire tutti i componenti di una strategia di hybrid cloud con l’ecosistema che la supporta”, ha dichiarato Xavier Poisson Gouyou Beauchamps, Vice President of Worldwide Indirect Digital Services di HPE.
“Ciò aiuta i clienti, ovvero coloro che utilizzano i servizi IT, a sfruttare più efficacemente le competenze di tutti i partner”, ha affermato Poisson. “Pertanto offre l’opportunità di beneficiare di consigli utili circa modalità e tempistiche di adozione del cloud, informazioni sui servizi, sulle tipologie di applicazioni e workload”.
“La community fornisce ai clienti supporto per un migliore utilizzo dei servizi cloud”, ha proseguito Poisson. “Nel contempo offre un metodo per mettere in contatto rivenditori, service provider, system integrator e software vendor, offrendo vantaggi indispensabili nell’adozione degli ambienti cloud ibridi”.
Un esempio delle attività di Cloud28+ viene dal progetto europeo Helix Nebula per la creazione di una grande rete globale dedicata all’High Performance Computing (HPC) che coinvolge data center in diversi Paesi.
“Occorreva una nuova architettura per l’HPC nel cloud”, ha ricordato Poisson. “Per HPE sarebbe stata una sfida fornirne una senza il supporto di partner qualificati. Grazie alla community, invece, abbiamo trovato i partner da inserire nel consorzio riuscendo a proporre una risposta personalizzata al cliente nell’arco di un mese”.
“Cloud28+ funziona essenzialmente come un grande centro servizi, una piattaforma per far leva sui servizi cloud. Inoltre, è in grado di operare anche come centro di promozione per i vendor e i service provider che ne fanno parte, offrendo opportunità per promuovere le proprie proposte ai clienti”, ha concluso Poisson.
Tra le motivazioni risultanti dall’estensione del programma vi è il crescente interesse verso gli hybrid cloud in molte parti del mondo: clienti di differenti region stanno infatti richiedendo lo stesso genere di consulenza e competenze. Inoltre, un crescente numero di solution provider offre ai clienti servizi cloud. Accogliere queste aziende all’interno della community è essenziale per il successo dei deployment cloud, oltre che per i rivenditori stessi che devono promuovere i propri servizi.