L’email sembrerebbe essere il primo strumento di comunicazione scelto dagli utenti del web. Questo è vero almeno per quanto riguarda i lavoratori. Qualunque sia l’offerta scelta mettendo Tiscali e le sue offerte adsl a confronto con Fastweb o Infostrada, infatti, gli uffici comunicano ormai quasi esclusivamente tramite posta elettronica. Questo succede, evidentemente, tra un’azienda e l’altra, ma anche all’interno dello stesso posto di lavoro tra colleghi e unità differenti.
Il protagonismo dell’email sul posto di lavoro fa dunque pensare alla sua probabile immortalità. Nata nel 1971 in quella che è ancora oggi la sua forma attuale con la “chiocciola”, la casella di posta elettronica continua a guadagnare terreno e ambiti di applicazione sempre nuovi. Almeno secondo un report di Pew Research Center, l’autorevole centro di ricerca statunitense.
Secondo i dati del Pew Research Center, infatti, il 61% dei lavoratori considera l’email molto importante per svolgere le proprie mansioni. La percentuale di utilizzatori di posta elettronica supera quella relativa all’uso generico della rete Internet, che arriva al 54%, e quella riguardante l’uso del telefono. Solo il 35% si serve, d’altronde, del telefono fisso, mentre il 24% usa cellulare o smartphone.
A differenza di quanto si possa pensare, poi, solo il 4% dei lavoratori ritiene necessari alla propria attività i social network. Sul posto di lavoro, insomma, Facebook, Twitter o LinkedIn sono addirittura meno importanti della comunicazione telefonica che interessa un lavoratore su due. Mentre sono ben i due terzi dei 534 lavoratori adulti over 18 con lavoro fisso o part-time presi in considerazione a ritenere cruciale l’email come strumento professionale.
Il dato appare ancora più rilevante se si considera che accanto all’email si sono sviluppati nel corso degli ultimi anni una serie di servizi alternativi per la condivisione di documenti. Nonostante queste nuove tecnologie di collaborazione e cloud, infatti, la posta elettronica mantiene la sua posizione di dominio nelle attività lavorative quotidiane. È il caso, ad esempio, di Wave, progetto di lavoro in tempo reale targato Google, e dei tentativi di Microsoft, entrambi evidentemente falliti.
Da ultimo la ricerca dimostra che, nonostante la sua pervasività, l’email non sempre riduce il tempo passato a lavorare. Anzi, circa il 35% dei lavoratori ritengono che l’uso della posta elettronica, di smartphone e di Internet contribuiscono ad aumentare radicalmente il numero di ore in attività. Percentuale che si alza al 47% in caso di lavori d’ufficio. Ciò nonostante l’email contribuisce, per il 50% degli intervistati a rendere il lavoro più efficace e produttivo, mentre per il 39% di questi il vantaggio consiste in una notevole flessibilità oraria.