L’onda di marea che sta per abbattersi sulle tradizionali logiche del marketing e della business intelligence, è stato il tema di un incontro voluto da Emc Italia intitolato “Leading Ideas: i volti del Big Data”. L’ovvio presupposto è che la spinta dei Big Data è destinata a cambiare faccia a molte imprese vecchie e nuove, e che per governare questo sconvolgimento annunciato ci vuole un’incrocio di competenze.
In questo scenario Marco Fanizzi, amministratore delegato di Emc Italia, ha parlato dell’importanza cruciale della formazione di una nuova categoria di professionisti, i data scientist, ricercatissimi dai recruiter di tutto il mondo e ancora considerati merce rara.
Supportati da una preparazione a metà strada tra tecnica e creatività, a questi profili è destinato il ruolo chiave dell’interpretazione dei dati, ricavati da una molteplicità di fonti, estratti e filtrati dal software, indispensabili per guidare decisioni aziendali anche business critical. Il punto è che possedere semplicemente i dati non significa aver guadagnato una reale conoscenza. Di questa operazione di trasformazione dei segnali in qualcosa di realmente utile si occupano tra gli altri Elisabetta Fersini ed Enza Messina, che lavorano all’Università degli Studi Milano Bicocca e hanno partecipato alla fondazione della spinoff dell’ateneo Sharper Analytics. Obiettivo della startup è mettere a punto modelli computazionali di apprendimento automatico in grado di scoprire fatti unici e rilevanti in dati non strutturati di ogni genere, definendo relazioni di causa ed effetto e valutando l’affidabilità delle informazioni ottenute.
Il lavoro di Sharper Analytics mostra la complessità della sfida. Il problema con i Big data è infatti quello di aver a che fare con l’incertezza delle fonti, che spesso non sono in alcun modo certificate.
Per ottenere un simile risultato bisogna mettere in campo le soluzioni più innovative e le tecnologie più efficaci.
Per Marco Icardi, Amministratore delegato di Sas Italia, la sfida è creare valore per il business attraverso l’analisi dei dati, un’attività su cui Sas è focalizzata da 36 anni. Dal canto suo Stefano Sperimborgo, Managing director IT Strategy di Accenture, ha ricordato come oggi ogni business sia un business digitale e i Big data ne sono la principale conseguenza.
Da questa unità d’intenti nasce l’alleanza tra Accenture, Emc e Sas, proclamata in questa occasione, che punta a mettere in comune competenze specifiche per proporre ai clienti le soluzioni che la rivoluzione in atto rende necessarie.